





Il Cristianesimo antico
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La nostra concezione odierna del Cristianesimo ci porta ad escludere una qualsiasi forma di esoterismo, reputandolo una religione che nulla a che vedere con le dottrine segrete e con i misteri occultati. In realtà, il cristianesimo antico affonda le proprie radici nell’esoterismo degli Antichi Misteri. Infatti un tempo vi erano vari gradi di iniziazione che portavano alla partecipazione di alcuni riti, i quali presupponevano delle prove fisiche e morali e il possesso di particolari requisiti, come avveniva nell’Antico Egitto, o a Eleusi, luoghi in cui l’iniziato veniva messo a stretto contatto con le proprie paure prima di poter accedere alla conoscenza.
Il Faraone Akhenaton

A tale proposito, in Egitto all’epoca della XVIII dinastia durante il regno del faraone Akhenaton, il cosidetto faraone eretico per la sua politica anti-tebana e il monoteismo rivoluzionario, nacque la scuola misterica egizia, il cui percorso iniziatico era diviso in due fasi di 12 anni ciascuna. La prima fase consisteva nella “scuola dell’occhio sinistro di Horus”, durante la quale le iniziazioni prevedevano il superamento delle proprie paure e la gestione delle emozioni. Nel corso della seconda scuola, detta “dell’occhio destro”, gli allievi ricevevano iniziazioni riguardanti la geometria sacra, la scienza degli animali e delle piante, la musica e la medicina.
Le religioni misteriche
I primi cristiani suddividevano gli iniziati nelle classi di auditori, catecumeni e fedeli, tali appellativi dimostrano il collegamento con una tradizione antica, così come il prendere parte ai convegni in luoghi appartati: le catacombe, le gallerie sotterrane adibite anche alla sepoltura dei martiri.
Anche i simboli avevano come intento quello di occultare un antico sapere, permettendo al tempo stesso agli iniziati di coglierne il collegamento con mondi e conoscenze superiori, per mezzo dell’intuizione. Nel cristianesimo primitivo i simboli abbondavano e rappresentavano una forma di conoscenza per l’iniziato che ne doveva cogliere il senso. Pensate all’ulivo per rappresentare la pace, l’agnello l’innocenza, la colomba la speranza, il gallo la vigilanza, la croce e le chiavi simbolo del potere dello ierofante.
Lo Gnosticismo
Sempre durante i primi secoli della nuova era, in seno al cristianesimo ebbe un grande sviluppo lo Gnosticismo, un movimento filosofico che portava alla ricerca di una conoscenza (Gnosi) perfetta. Le caratteristiche di tale movimento fanno presumere che al pari del cristianesimo antico affondasse le sue origini nel neoplatonismo e nelle religioni misteriche.
L’elemento sul quale voglio focalizzare la mia attenzione riguarda il collegamento che si può ipotizzare tra un sistema gnostico in particolare, collegato al simbolo del serpente, gli Ofiti, e le antiche religione misteriche.
Il culto del serpente

Infatti fin dalle prime tradizioni ermetiche-esoteriche, il serpente è considerato un simbolo di conoscenza e saggezza, di rinnovamento e rinascita. Nella mitologia sumera,Ningishzida , la divinità sumera dell’oltretomba, veniva rappresentato a volte come un serpente, e a lui viene associato il primo esempio conosciuto di simbolo costituito da serpenti avvolti attorno ad un bastone, anticipando il caduceo di Hermes, il bastone di Asclepio e quello di Mosè. Il cobra egizio, posto come ureo sul copricapo di faraoni e divinità, rappresentava il supremo potere. Inoltre nell’Antico Egitto, grazie all’archeologia, è stata attestata la presenza di un ceppo sacerdotale pre-dinastico, i seguaci di Horus, chiamati Shemsu-Hor, ovvero sacerdoti serpente, dal cranio dolicocefalo, dai capelli chiari e la corporatura robusta, il cui luogo d’origine pare essere il Medioriente, con il centro principale in Kurdistan, luogo in cui nel 5000 a.C. le dee madri venivano rappresentate con il volto di vipera e il cranio allungato.
Gli Ofiti

Il sistema gnostico di cui vi voglio parlare poneva il serpente come un vero e proprio oggetto di adorazione. Si tratta degli Ofiti, traduzione dal greco antico, “Serpenti”, anche detti Naasseni, “Serpente”. Essi ritenevano il Serpente, corruttore di Adamo ed Eva, il benefattore dell’umanità, poiché aveva permesso all’uomo di impadronirsi della conoscenza del Bene e del Male, constrastando il Demiurgo, ovvero Jahweh, chiamato dagli Ofiti Ialdabaoth, il creatore del mondo materiale.
Tale culto del serpente era presente durante la celebrazione dei loro Misteri, infatti veniva posto sulla tavola dove vi erano i sacri pani e si osservavano i suoi movimenti. Se serpenteggiava attorno ai pani, significava che il sacrificio era stato gradito.
Ovviamente i Padri della Chiesa intrapresero un’accanita polemica contro gli Ofiti e lo Gnosticismo, combattendo le sette gnostiche e proibendo tali culti.
Infine, l’antica adorazione del serpente venne sempre più occultata per mezzo dell’istituzione del Cristianesimo che trasformò il serpente nella rappresentazione del male e della tentazione. Non vi pare strano che in tutto il mondo, in ogni cultura e religione misterica, il serpente sia un simbolo molto positivo, mentre non è così nel Cristianesimo? Che cosa si è tentato di occultare per mezzo della religione di stato che ha deciso sin dalla sua nascita di distruggere tutti gli antichi culti pre-cristiani?
Vi lascio con queste domande affinchè possiate trovare le vostre risposte…
Un abbraccio





