





Fra i tanti luoghi densi di misteri e leggende che riguardano il Santo Graal, il team di White Rabbit Event si è recato in uno di essi per farvi esplorare con nuovi occhi uno dei laghi più suggestivi della Lombardia: il lago di Como. Oltre a nascondersi nei suoi fondali un Nessie comasco, secondo le cronache recenti, descritto nel lontano 1957 come un serpente-drago con enormi occhi fosforescenti e una testa mostruosa di forma triangolare, si possono trovare nell’unica isola del lago delle storie e leggende affascinanti che meritano di essere conosciute. L’isola comacina vi sorprenderà per il suo configurarsi al di fuori del tempo, passeggiando sull’isola sarete testimoni di antiche fortificazioni e dei resti di antiche chiese che furono edificate a partire dal 569 d.C. sopra templi greci, sorti in epoca romana, dove probabilmente si praticava l’incubazione, e si veniva iniziati alla dottrina segreta. Non è un caso, infatti quando con l’editto di Tessalonica nel 380 d.C. il Cristianesimo diviene religione di Stato, tutti i culti pre-cristiani vengono proibiti e sopra ai templi dove si adoravano dei pagani o si praticavano gli antichi misteri, sorgono chiese e santuari.
Ciò avviene anche sull’isola, luogo in cui si rifugiano i ceti abbienti del comasco, trasformandola in una roccaforte e tentando di resistere i Longobardi. Si dice che uno dei governatori bizantini che si stava recando a Roma si rifugió sull’isola, Francilione, e portó con sé un mitico e immenso tesoro: il “Calice di Cristo”, il Santo Graal. Per mettersi in salvo a causa dell’arrivo dei barbari, fu costretto a fermarsi sull’isola, e si pensó che fu il Graal a proteggerli dai Longobardi. Infatti l’isola prese in quel periodo il nome di “Cristopolis”, città di Cristo, poiché da una parte, nascondeva il Santo Calice in cui si era raccolto il sangue di Gesù e dall’altra, rappresentava l’ultimo baluardo della cristianità contro gli invasori. Infine con l’arrivo di Federico Barbarossa, l’isola fu invasa e distrutta, le fortificazioni e le case vennero rase al suolo. Addirittura nel 1175, egli scomunicó l’intera isola e da quel momento l’isola rimase disabitata, diventando un punto di congiunzione dove è possibile ancora oggi percepire il silenzioso passaggio dei secoli, in una natura incontaminata dove lepri e farfalle fatate vivono di Eternità.
Il mistero del Graal e il suo collegamento con i Templari e Maria Maddalena è presente in uno dei piccoli villaggi che si affacciano sul lago: Ossuccio.
Nel centro del paese si può ammirare la chiesa romanica di Santa Maria Maddalena, celebre per il singolare campanile di stile gotico, una Rennes-le-Chateau lombarda, che alimenta le leggende che collegano Maria Maddalena al Graal. All’interno vi sono numerosi croci templari e una croce potenziata, essendo parte dell’antico Hospitalis, destinato all’accoglienza dei pellegrini e a destra dell’altare un piccolo antro conserva un calice, alludendo al celebre mistero del Santo Graal. Sopra i vostri occhi nell’abside vi sono ancora tracce di alcuni segni zodiacali che sembrano tracciare l’avvento di nuove ere, sussurrando i segreti del santo calice all’infinito.
Infine se volete scorgere nella vicina Como un rimando all’antico drago comasco, entità degli abissi dalle numerose sfaccettature, alla Chiesa di San Fedele sussiste il Portale del Drago, dove regna indisturbato sul lago, volando oltre la nostra immaginazione.





