





Uno degli aspetti più caratteristici che attrae il visitatore quando visita Rosazza è rappresentato dai simboli che sono stati impressi sulla pietra, lasciando un messaggio nell’etere che ognuno di noi può cogliere. I simboli comunicano per mezzo dell’intuizione una verità che proviene dall’infinito e si inseriscono come archetipi nell’inconscio collettivo, permettendo a colui che si avvicina ad essi di percepire a livello intuitivo un messaggio rivolto a lui solo. Spesso compaiono nella nostra mente parole, immagini o ricordi che non siamo in grado di afferrare del tutto ma che agiscono dentro di noi, a poco a poco, come un seme che viene piantato nella terra e inizia a germogliare alla luce del sole, grazie alla magia dell’acqua.
Negli ultimi anni Rosazza, uno dei luoghi più magici ed esoterici del Piemonte, ha destato la curiosità di moltissimi studiosi, artisti, scrittori e registi, portando il Biellese a riscoprire questa lucente perla, come se fosse in realtà il luogo ad aver iniziato a comunicare alle persone i suoi messaggi lasciati nel ContinuoInfinitoPresente. Le principali opere pubbliche, tra le quali la chiesa, il cimitero, la chiesa, il comune, il castello, i sentieri furono creati grazie all’amore di due persone che dedicarono tutta la loro vita all’occultismo e alla filantropia: Federico Rosazza Pistolet, Senatore del Regno e membro della Giovane Italia mazziniana, e il letterato, pittore e spiritista Giuseppe Maffei. Dopo la morte prematura della moglie Amalia e della figlia Ida, Federico Rosazza decise di realizzare a proprie spese numerose opere pubbliche per migliorare la vita dei suoi concittadini e trasformare il paese in un’autentica città celeste, affidandosi al volere e alla benedizione di entità ultraterrene che ne guidavano le azioni.
Un elemento che desta l’interesse di colui che si reca a Rosazza è rappresentato dalle fontane parlanti, denominate in questo modo poichè ognuna reca un messaggio o un simbolo come la rosa, simbolo di rigenerazione e emblema di bellezza, presente anche nello stemma del paese, “Io rosa avvolgo i rovi, imitando gli astri”, le stelle a cinque punte, immagini della divinità incarnata, l’anima, la scintilla divina che dà origine alla vita ed entra all’interno dell’uomo, e la torre, simbolo di saldezza e integrità, metafora usata dal Rosazza per rappresentare il suo porsi in opposizione all’opinione comune del periodo. Fu proprio lui a scrivere nel 1890 “Io sto fermo come torre all’infuriar dei venti”.
Le fontane disseminate per tutto il paese sussurrano al viandante i segreti di cui Rosazza è intrisa e dissetano il passante, caricando l’acqua per mezzo dell’energia vibrazionale della parola e dei simboli. Recenti studi ed esperimenti sull’acqua hanno dimostrato come vi sia un rapporto tra l’acqua e i concetti umani o i simboli legati alle parole. Bevendo quest’acqua, noi a livello vibrazionale assorbiamo un messaggio armonico che ci porta a provare una sensazione di benessere.
Il senatore Federico Rosazza fece costruire queste magiche fontane parlanti in altri luoghi nel Biellese: a Valmosca e nella Borgata Sella che si trova sopra il paese di Tavigliano. Se volete trascorrere un pomeriggio speciale e assaporare un messaggio di pura armonia e poesia, andate alla ricerca delle fontane parlanti e vedrete come in un bicchiere d’acqua spesso noi ci possiamo perdere, ma talvolta ritroviamo anche la nostra vera essenza.
Valmosca
La borgata Sella a Tavigliano






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